Verso il 1860 qualcuno fuori dall’isola scoprì la convenienza del granito della Maddalena per lastricare le strade. La qualità della pietra e la relativa facilità e rapidità di trasporto, che si effettuava via mare fino a Porto Torres, aveva fatto preferire questo granito a quello di altre località tradizionalmente più attrezzate per questo tipo di fornitura e di lavorazione.
Nel 1901 venne fondata la Società Esportazione Graniti di Sardegna (SEGIS). Per trent’anni le forniture si susseguirono ininterrotte, si realizzarono ponti, basolati stradali, banchinamenti e monumenti importanti come quello a Ismailia nel Canale di Suez.
Nel Museo Storico di Cala Francese il visitatore potrà conoscere l’intera area estrattiva. Si potrà visitare il borgo dove vivevano gli scalpellini con la direzione della cava; il porto con le gru dove approdavano i velieri e i vapori per il trasporto del granito; il sistema binario con il trenino della cava; l’area retrostante l’hangar con le gru per il carico sui vagoni. Si potranno vedere inoltre i tagli eseguiti sulla roccia, con la spiegazione del tipo di taglio effettuato. Infine si arriverà all’hangar-museo dove sono collocati macchinari, foto e documenti storici della cava, il tutto impreziosito da una proiezione di immagini storiche.