Sui 2700 ettari dello stagno di Santa Gilla si estendono le saline più longeve della Sardegna. Un’immensa area naturalistica e un sito di archeologia industriale all’interno di un impianto, tuttora produttivo, raccontano l’impresa del sale con allestimenti d’epoca, proiezioni immersive e un percorso tra vasche naturali, montagne di sale e fauna selvatica.
Fu l’Ing. Conti Vecchi, alla fine degli anni ’20, a realizzare un ambizioso progetto per bonificare lo stagno, impiantandovi una colossale salina e contribuendo così allo sviluppo economico e sociale di questa zona depressa ai margini della città.
Nacque una realtà industriale florida, virtuosa e all’avanguardia. Un impianto produttivo eco-sostenibile e autosufficiente intorno al quale orbitava una ‘comunità del sale’ dotata di case, scuole e strutture ricreative per le famiglie di proprietari, dirigenti e operai che convivevano nel villaggio di Macchiareddu.
Dal 2017 il FAI si occupa della valorizzazione di questo patrimonio culturale e paesaggistico.
Il percorso consente la vista degli ambienti storici di Direzione, Uffici e Laboratorio chimico, ripristinati nell’aspetto originale, così com’erano negli anni ‘30. Un salto nel tempo che si accompagna a grandi ed evocative videoproiezioni nell’Officina e nell’ex-Falegnameria, dedicate alla storia e al funzionamento delle Saline. Infine ci si addentra, a bordo di un apposito convoglio, lungo un itinerario che si snoda tra vasche salanti e candide montagne di sale, immersi in un inconsueto e memorabile scenario popolato da centinaia di fenicotteri rosa.