La corsa equestre “Sa Carrela ‘e nanti” è il momento più sentito e conosciuto del carnevale di Santu Lussurgiu.
Si svolge negli ultimi tre giorni di carnevale. Teatro dell’evento è la storica via Roma, della quale per l’occasione ogni anno viene rimosso il manto stradale affinché la corsa si possa svolgere sullo sterrato, come vuole la tradizione.
La domenica pomeriggio i cavalieri, rigorosamente lussurgesi, vestiti con abiti variopinti, si lanciano in corsa nella stretta discesa in pariglie cercando di restare uniti sui cavalli in corsa come veri acrobati. La folla che segue l’evento si riversa sulla stretta strada, aprendosi al passaggio delle pariglie e richiudendosi subito dopo, non smettendo mai di incitare i cavalieri.
Il lunedì, detto “Su lunisi de sa pudda”, i singoli cavalieri al galoppo cercano di buttare giù con un bastone un fantoccio rappresentante una gallina, che dagli anni ’70 ha sostituito la gallina vera.
Il martedì è invece dedicato alle premiazioni.
Il contesto estremamente raccolto, all’interno di uno dei centri storici più belli e meglio conservati della Sardegna, l’impegno profuso dai cavalieri e la partecipazione della popolazione rendono la manifestazione estremamente coinvolgente. Il carnevale lussurgese è arricchito da eventi collaterali caratterizzate da pregevoli esibizioni corali nel canto ”a cuncordu” e dalle produzioni enogastronomiche del territorio, fra le quali spiccano l’acquavite distillata dal vino e i tipici “culurzones” di mandorle, dolci di carnevale.
Sa carrela ‘e nanti fa parte di una serie di tradizioni equestri, come la Sartiglia di Oristano e l’Ardia di Sedilo, che risalgono alla lontana epoca dei Giudicati e del dominio spagnolo sull’isola.