La Bottega del fabbro è un piccolo edificio in pietra a due piani al cui interno sono custoditi gli strumenti e gli ambienti del lavoro de su ferreri, il fabbro maniscalco. Costruita come casa d’abitazione nella prima metà del XIX secolo, dal 1928 fu sede del laboratorio di Giuseppe Vellini e poi di suo figlio Albino. La storia della famiglia Vellini, giunta in Sardegna dal Piemonte intorno alla metà dell’Ottocento, è documentata nella sezione espositiva al primo piano.
Il grande portone in legno immette in un sottoportico in cui si conserva il telaio in legno per la ferratura dei buoi. Dal cortile interno, luogo di operazioni complementari con le mole in pietra per l’affilatura degli attrezzi e il trapano a muro, si accede alla fucina, spazio centrale dell’officina. Al suo interno, la forgia, l’incudine e il banco formano un triangolo ideale intorno al quale si svolgevano le operazioni principali del lavoro. Il magazzino, collegato alla fucina da un’apertura in cui trovava spazio il mantice per alimentare la forgia, veniva utilizzato per lo stoccaggio delle materie prime e degli attrezzi ultimati.
La Bottega è visitabile attraverso un percorso che dal Museo etnografico si snoda per i viottoli del centro storico, verso la parte bassa del paese.
