“Sa Pasca Manna” (Santa Pasqua) di Cagliari fin dal XVI secolo, rappresenta un evento di intenso significato religioso che si connota per l’influenza spagnola. Le processioni coinvolgono le stradine e le chiese dei quattro quartieri storici: Castello, Stampace, Marina e Villanova.
Il Venerdì di Passione, l’Arciconfraternita del Santissimo Crocefisso, partendo dall’omonimo oratorio, conduce la Processione dei Santi Misteri (Is Misterius). Da qui i sette simulacri lignei (dello scultore Giuseppe Antonio Lonis) fanno visita alle sette chiese del centro storico, simboli delle sette stazioni della Via Crucis. La Domenica delle Palme, alle ore 12.00, nella chiesa di San Giovanni, il simulacro di Gesù crocifisso viene rimosso dalla cappella. Segue il Martedì Santo con la Processione dei Misteri di Stampace.
Il Mercoledì Santo le consorelle del Santissimo Crocifisso vestono a lutto la statua della Madonna Addolorata, nel rito della Vestizione, a cui segue il rito della Crocifissione del Giovedì Santo. Le donne poi portano in chiesa Is Nenneris, il grano germogliato al buio dal colore verde pallido, simbolo della Morte e della Resurrezione. La stessa cerimonia si svolge anche nella chiesa di San Giovanni, sede dell’Arciconfraternita della Solitudine. Il Giovedì Santo si procede con il rito delle 7 chiese. Dalla Chiesa di S. Efisio, nel quartiere Stampace alle 20.00 parte la processione dove Sant’Efisio vestito a lutto entra nelle 7 chiese.
II Venerdì Santo parte la processione dalla chiesa di San Giovanni verso la Cattedrale, con la statua di Gesù Crocifisso. Il Cristo è accompagnato dalla statua della Madonna Addolorata, con il petto trafitto dalla spada dei sette dolori, seguita da due bambini che simboleggiano San Giovanni e Maria Maddalena. Aprono la processione due stendardi del XVIII secolo con i simboli della passione: come il gallo, i chiodi e i dadi dei soldati romani. La processione, curata dall’arciconfraternita della Solitudine, è un susseguirsi di canti e rulli di tamburi, le statue faranno poi ritorno di Sabato Santo nella Chiesa di San Giovanni.
Il Venerdì Santo vi sono altre due processioni: la prima, organizzata dall’Arciconfraternita del Crocefisso, parte dall’Oratorio omonimo sito in piazza San Giacomo e arriva alla chiesa di San Lucifero. La seconda, curata dall’Arciconfraternita del Gonfalone parte dalla chiesa di Sant’Efisio e in essa fa ritorno dopo aver attraversato il quartiere Stampace.
II Sabato Santo è caratterizzato dal rito de “Su Scravamentu“, la deposizione del Cristo morto dalla croce, poi adagiato la mattina in una lettiga rivestita di veli. Il simulacro sarà poi accompagnato nel viaggio di ritorno alla Chiesa (ore 17.00).
La Domenica di Pasqua avviene “S’Incontru“, l’incontro tra la statua del Cristo Risorto e quella della Madonna, da piazza S. Giacomo a Via Garibaldi. L’abbigliamento delle statue rimanda alla Resurrezione: il Cristo con l’aureola sfila con una fascia rossa e la Madonna con la corona, porta un abito bianco guarnito in oro e un manto azzurro. Gli uomini e i coristi in processione, sfilano invece vestiti con semplici tuniche bianche.
Il Lunedì di Pasqua la processione votiva dedicata a Sant’Efisio fa da prologo alla Festa del Martire Patrono della Sardegna. L’Arciconfraternita del Gonfalone conduce il Santo dalla chiesa di Sant’Efisio fino alla cattedrale. Il simulacro è vestito da soldato dell’esercito romano, con la lorica, un manto rosso e l’elmo decorato di piume. Da tradizione, si ricorda l’intercessione del Santo, nel 1793 quando il vento scacciò le navi francesi che attaccavano Cagliari.
Infine, nei giorni subito dopo l’ottava di Pasqua, dedicati a “is inserrus” (le chiusure), i simulacri vengono ricollocati nelle rispettive cappelle.