Sa Chida Santa di Santu Lussurgiu ha radici profonde che uniscono le influenze spagnole alle antiche tradizioni liturgiche sarde. Ad organizzare i rituali sono quattro Cunfrarìas (confraternite): Santa Rughe è la più antica (1580 circa), Su Rosariu (1605), Su Carmene (1629), e Sos Sette Dolores (1734). Anche il canto drammatico in sardo e in latino, centrale in queste giornate, ha origini antiche legate ai rituali funebri. A caratterizzare la Settimana Santa del paese è la forte presenza della tradizione liturgica sarda che si avverte tanto nel canto quanto negli allestimenti de S‘Incravamentu e S’Iscravamentu.
Il Settenario dell’Addolorata apre le celebrazioni la V settimana della Quaresima con l’esibizione del canto sardo de Su Cuncordu ‘e Sette Dolores, chiamato tres pesadas de Novena. Su Cuncordu ‘e Santa Rughe invece intona i canti della messa della Domenica delle Palme.
Il Martedì Santo, dalla Chiesa di Santa Croce, parte la via crucis de Su Nazarenu (Gesù Cristo). Il simulacro del Cristo verrà condotto fino alla chiesa di San Pietro, accompagnato dai cori de Su Cuncordu ‘e Santa Rughe.
Il Mercoledì Santo, presso la chiesa di Santa Maria degli Angeli (Cunventu) la Confraternita de Su Rosariu allestisce il simulacro del Cristo morto con gli oggetti legati alla passione e le Prioresse si occupano della vestizione della Madonna Addolorata. Il Giovedì Santo si tiene il rito de S‘Incravamentu. Su Cuncordu ‘e su Rosariu intona i drammatici canti del Miserere lungo la processione che conduce il simulacro del Cristo lungo le strade del paese dopo la messa.
Il Venerdì Santo rappresenta il momento più intenso e drammatico con il rituale de S’Iscravamentu. I canti sacri che accompagnano la processione lungo le strade del centro storico dureranno sino alla mezzanotte nella chiesa de Cunventu.