La Settimana Santa di Sassari nasce da un connubio di echi della tradizione spagnola e di quella ebraica, che si uniscono alla tradizione sarda. Quattro confraternite organizzano i riti: Santa Croce, Santissimo Sacramento, dei Servi e dei Santissimi Misteri.
Il Martedì Santo è organizzato dalla confraternita dei Santissimi Misteri. La processione, parte nel pomeriggio dalla chiesa della Sacra Famiglia. Il corteo preceduto da lu Pabbarrottu (confratello che regge la croce, col viso coperto) è accompagnato dai confratelli vestiti con tuniche viola. Qui si crea un particolare contrasto tra la drammaticità del coro dei confratelli e le voci festose dei bambini che per l’occasione popolano il centro vestiti da angioletti o con le tuniche della confraternita di appartenenza.
Il Mercoledì Santo è curato dall’arciconfraternita del Santissimo Sacramento, la processione della Madonna Addolorata parte nel pomeriggio dalla chiesetta di Sant’Andrea. Da qui il corteo percorre le strade del centro e tocca le chiese delle Monache Cappuccine, dei Servi di Maria e della Santissima Trinità. Il mercoledì si tiene inoltre il “rito delle mercantesse”, la vestizione di Maria, svolta dalle consorelle.
Giovedì Santo, si celebra la messa in Coena Domini nella chiesa della santissima Trinità e il rito della Lavanda dei piedi.
La mattina del Venerdì Santo, nel tradizionale silenzio, la processione della Madonna dei Sette Dolori detta anche della Desolata è organizzata dalla confraternita dei Servi di Maria. Il rito si declina nelle cerche (ricerche) di Maria nelle diverse chiese, che si concludono nella chiesa della Santissima Trinità. In seguito col rito de lu scravamentu Gesù viene deposto dalla croce e adagiato in una cassa. La messa celebrata alla fine viene definita missa fuggi fuggi.
La domenica di Pasqua si celebra la resurrezione di Cristo con il rituale dell’Incontro.