S'Ardia, Sedilo

Foto di Daniele Cinus

S'Ardia, Sedilo

S’Ardia (ovvero “la Guardia”) di Sedilo si tiene ogni anno tra il 6 e il 7 Luglio.

La celebrazione sembra avere origine dalla battaglia di Ponte Milvio del 312 d.C.; secondo la leggenda Costantino, alla vigilia della battaglia, avrebbe visto in sogno una croce con scritto “In hoc signo vinces” (con questo segno vincerai). Dopo questa visione Costantino avrebbe ideato il vessillo rosso col simbolo della croce che lo avrebbe condotto alla vittoria contro Massenzio. Costantino, divenuto imperatore, concesse la libertà di culto ai cittadini dell’impero romano, divenendo promotore del superamento del culto pagano e dell’affermazione del cristianesimo.

In origine la festa si svolgeva alternativamente nei borghi di Scano Montiferro e di Sedilo, mentre dal 1806 si svolge sempre a Sedilo. Inoltre, solo i sedilesi possono partecipare alla corsa.

Il protagonista dell’ardia è il capocorsa, cioè la “Pandela prima”(prima bandiera), che è scelto tra gli iscritti ad un registro compilato anni prima e custodito gelosamente dal parroco di Sedilo, il quale nomina il capocorsa in occasione della Festa di Sant’Antonio il 16 Gennaio. Alla prima pandela spetta il compito di nominare i suoi due cavalieri, “sa Segunda” e “sa Terza Pandela” e le “Iscortas”, le scorte.

Il 6 Luglio, dopo la messa, il sacerdote consegna ai tre cavalieri i vessilli benedetti (sas Pandelas), il primo giallo-oro, il secondo rosso e il terzo bianco. Le tre pandele rappresentano l’esercito di Costantino, che si dovrà scontrare con quello di Massenzio, rappresentato da circa un centinaio di cavalieri. Alle riserve invece vengono consegnati dei bastoni foderati di rosso; il compito delle iscortas è quello di evitare che i cavalieri di Massenzio superino sas pandelas, cosa che significherebbe la vittoria del paganesimo sul cristianesimo; per impedirlo possono anche percuotere gli avvesari con i bastoni.

Nel pomeriggio ha inizio la processione dal centro abitato fino a su Frontigheddu; in questa piccola valle adiacente al santuario del Santo, la corsa a cavallo ha inizio con gli spari a salve dei fucilieri. S’Ardia inizia in discesa fino a raggiungere l’arco trionfale di accesso a “sa Corte”, il recinto intorno al santuario, attorno al quale si compiono sette giri in senso orario.

Attorno a questo recinto si trovano disposti anche gli spettatori giunti per assistere alla corsa. I cavalieri raggiungono poi “sa Muredda”, un muretto circolare che racchiude una croce a simboleggiare il labarum, ovvero lo stendardo da guerra di Costantino. Attorno alla croce i cavalieri compiono tre giri in senso orario e altrettanti in senso antiorario, per poi riprendere la corsa fino al santuario, dove si celebra la messa solenne prima di fare ritorno nel paese.

S’Ardia si ripete con le stesse modalità la mattina del giorno seguente e qualche giorno dopo si celebra l’ardia a piedi, percorrendo lo stesso itinerario.

Attorno al santuario di San Costantino Imperatore, durante le giornate della festa, si alternano bancarelle di dolci tipici sardi, prodotti artigianali, ma anche degustazioni di vini, pesce e carne arrosto. Il tutto è accompagnato da musica e balli folkloristci. Ormai s’Ardia è un evento conosciuto anche al di fuori dell’isola e richiama ogni anno turisti provenienti da tutta Italia e dall’estero.

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Ingresso: Libero
Parcheggio: Si
Accessibilità motoria: Parziale

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