Il santuario campestre di San Costantino è situato sul Monte Isei, ai margini di Sedilo. Dalla chiesa dunque si può scorgere un vasto panorama, sino al Lago Omodeo.
L’accesso al santuario è consentito da due ingressi, di cui uno con arco monumentale con unico fornice su cui è apposta l’iscrizione latina con dedica al santo: “CONSTANTINO · MAX(imo) · AVG(usto)”. All’interno dell’area cinta da alte mura, sa corte, oltre alla chiesa sorgono diversi edifici atti ad accogliere i pellegrini e i cavalli impiegati durante l’Ardia, corsa a cavallo in onore del santo.
L’intitolazione al santo che garantì la libertà religiosa, facendo cessare di fatto le persecuzioni cristiane, è un’eredità bizantina; infatti la chiesa del XVI secolo sembrerebbe costruita su un edificio preesistente risalente al VI secolo. L’edificio gotico-catalano subisce a sua volta un’intervento di modifica che ne prevede la ricostruzione quasi totale nel XVIII secolo e in quello successivo.
L’imponente edificio si imposta su aula tripartita e voltata a botte con cappelle laterali e presbiterio voltato a crociera costolonata, superstite dell’edificio gotico-catalano.
La facciata in trachite rossa manifesta i canoni del Settecento e un pilastro della navata centrale rivela l’anno di conclusione del suo rifacimento: il 1789. Questa si presenta con terminale a cappello da carabiniere e campanile a vela sul lato sinistro. Il liscio prospetto accoglie l’unico portale d’accesso, incorniciato da semicolonne e timpano triangolare, affiancato da due nicchie e sormontato da luce quadrangolare.