L’odierna chiesa di Sant’Anna si trova nel punto in cui sorgeva la precedente chiesa romanico-pisana, distrutta nel 1784 perché danneggiata. La costruzione dell’attuale edificio ebbe inizio il 27 maggio del 1785, su progetto dell’architetto piemontese Giuseppe Viana. I lavori andarono talmente a rilento che nacque il detto “la fabbrica di Sant’Anna” per indicare lavori interminabili. La chiesa fu consacrata il 19 marzo del 1917 dall’arcivescovo Niccolò Navoni.
La facciata, completata nel 1938, si eleva di circa 30 metri dal livello stradale e segue i canoni del tardo rococò italiano o barocchetto piemontese. Il movimento delle linee e delle superfici nella facciata ha riscontro nel dinamico comporsi di pilastri e colonne nello spazio interno.
Le due torri campanarie, leggermente retratte rispetto al prospetto, presentano due orologi e sono concluse da cupole su base ottagonale.
L’interno ha una sola navata, su cui si innalza la cupola a base ottagonale, circondata da quattro vani absidati. Nella zona del presbiterio e transetto si aprono otto tribune; a destra si trovano le tribune: del Rosario, del Crocifisso, della Madonna de fulmine e del beato Amedeo di Savoia, mentre a sinistra: del Salvatore, della Consolazione, dell’Immacolata e del Sacro cuore. L’altare maggiore, su cui è collocata la statua di sant’Anna con la vergine fanciulla, risale al 1906 ed opera della ditta Bennelli di Seravezza. Sul paliotto dell’altare c’è scolpito lo stemma del quartiere di Stampace con l’aquila bicipite che regge lo scudo d’Aragona e sullo sfondo una galena saracena.
La chiesa conserva opere pregevoli tra cui il crocifisso ligneo del XIV della scuola di Stampace, la statua del Beato Amedeo di Savoia di Andrea Galassi e una tela con Cristo Salvatore di Marghinotti.
La festa di Sant’Anna si celebrata il 26 luglio ed è organizzata dalla parrocchia insieme alla Società Sant’Anna. Questo è un sodalizio nato nel 1785 che ha il compito di mantenere vivo il rapporto tra la santa e il popolo cagliaritano.
