La Chiesa della Madonna del Carmelo, conosciuta anche come Chiesa di Nostra Signora del Carmine, si trova nel centro storico di Bosa.
Si inserisce in quella varietà di manifestazioni artistiche che hanno riguardato lo sviluppo del barocco in Sardegna.
La chiesa, e l’annesso convento dei Carmelitani, vengono realizzati tra il 1770 e il 1779, dove sorgeva la Chiesa di Nostra Signora del Soccorso, ma la chiesa viene consacrata solo nel 1810.
La facciata, in stile barocco-piemontese, si presenta su tre ordini decrescenti, scandita da cornicioni e lesene con capitelli in trachite rossa, finestrata al centro e si conclude con una nicchia curvilinea. Il portale centinato è sormontato da una cornice in cui è presente lo stemma dei frati Carmelitani.
La chiesa internamente presenta pianta quadrangolare, ha una sola navata ed è voltata a botte, così come le quattro cappelle laterali.
Conserva un considerevole patrimonio storico-artistico, databile tra la fine del XVI ed il XX secolo, composto da altari lignei e marmorei, sculture, altorilievi, strumenti musicali, dipinti ad olio su tela e pitture murali, suppellettili liturgiche in argento, paramenti liturgici, arredi devozionali e tovaglie d’altare col caratteristico ricamo in filet.
Tale patrimonio, nel suo insieme, riveste particolare interesse culturale in quanto testimonianza di una committenza, come quella carmelitana, che ha lasciato dei profondi segni nella cultura e nella religiosità dei bosani tra XVII e XIX secolo.
Inoltre è documento di quella produzione artistica locale segnata dal succedersi degli influssi provenienti dal più ampio panorama nazionale, napoletano e ligure in modo particolare, e dalla presenza di artisti extraisolani di gusto tardo barocco attivi nell’Isola, tra i quali i marmorari Giovanni Battista Spazzi, autore dell’altare maggiore della chiesa (1791) e Domenico Franco, che ha realizzato, nei primi anni dell’Ottocento, l’altare marmoreo della cappella oggi dedicata al Sacro Cuore.