Casa Devilla è un complesso architettonico che conserva intatto il suo nucleo originale, nonostante esso sia il risultato di più fasi costruttive. La struttura si sviluppa su tre livelli.
L’imponente ingresso in muratura del 1889 conduce nel cortile di forma trapezoidale. L’effetto scenico è favorito dalla particolare percezione dello spazio ed è impreziosito dalla ricchezza dell’intera casa, volta ad evidenziare il ruolo della famiglia Devilla nella comunità aritzese. Esponenti della borghesia agraria professionale, i Devilla furono infatti dal 1800 appaltatori dell’industria della neve (Signori della Neve) fino all’estinzione di questa attività avvenuta agli inizi del secolo XX.
Il corpo antico della dimora, posto a sinistra dell’ingresso, può essere datato intorno al XVII secolo. Un secondo intervento comprende la parte destra della struttura, incluso il cortile che funge da raccordo tra le due parti, ed è ascrivibile al 1800. Nel cortile trovò la morte il poeta vernacolare Bachisio Sulis, assassinato nel 1838.
Il primo nucleo rispecchia i canoni delle case di montagna nel Gennargentu, sia nell’uso dei materiali che nella forma. Della vecchia balconata in legno si conservano ancora le bellissime mensole in legno intagliato. La balconata è stata sostituita al piano terra dal portico e al piano superiore da un corridoio chiuso.
Oggi la struttura costituisce una sezione dell’Ecomuseo della Montagna Sarda o del Gennargentu, denominata Museo del Castagno e della cassa intagliata.