La chiesa sorge nel quartiere di Villanova, in prossimità dell’antica chiesa di San Saturnino.
La costruzione dell’edificio risale tra il 1646 e 1682, periodo di forte fermento religioso, durante il quale si ricercavano i corpi dei santi martiri. Infatti sorge sul luogo che per tradizione è ritenuto essere il luogo di sepoltura del santo vescovo; l’area era utilizzata come necropoli in epoca paleocristiana e dunque oggetto di scavi nel Seicento.
La facciata, con terminale piatto, è suddivisa in due ordini da cornice aggettante: nell’ordine inferiore si apre il portale, mentre nella parte superiore un oculo e ai lati due aperture rettangolari.
Il portale di ingresso è incorniciato da colonne di spoglio che sorreggono timpano curvilineo spezzato. Nelle volute del timpano si trovano le raffigurazioni di due cani, simbolo dei padri domenicani che officiarono la chiesa sino alla metà del XVIII secolo; invece al centro è collocato lo stemma della Città che sostenne le spese per la costruzione.
La pianta si imposta su croce latina, con unica navata e tre cappelle per lato. La navata è coperta da volta a botte, mentre un’alta cupola copre l’incrocio con il transetto. Il presbiterio è sopraelevato e cela la cripta sottostante.
Nel transetto destro è collocato il Retablo della Madonna del Rimedio del XVIII secolo, in legno intagliato e dorato, con nicchia centrale affiancata da colonne tortili e angeli-telamoni; ospita il gruppo scultoreo opera di Giuseppe Antonio Lonis della Madonna e San Giovanni di Matha. Inoltre, ospitava il Retablo di San Lucifero, i cui elementi rimasti possono essere ammirati alla Pinacoteca Nazionale di Cagliari.