La chiesa di San Gavino a Mare, o di Balai Vicino, è situata sul promontorio calcareo che delimita l’insenatura di Balai ai margini dell’abitato di Porto Torres.
Dell’edificio, anticamente intitolato a San Gavino decapitato, è stata recentemente individuata la più antica raffigurazione pittorica in un trittico seicentesco della chiesa di S. Giovanni a Bonorva. Venne eretto in adiacenza ai tre ambienti ipogei ad uso sepolcrale di epoca romana e alto medievale, ricavati nel costone roccioso che delimita il sagrato dove, secondo la tradizione, vennero sepolti (nel 303 d.C.) i Santi Martiri Turritani Gavino, Proto e Gianuario, patroni della città.
Il primo ipogeo è accessibile dal sagrato. L’ingresso alle altre due camere ipogeiche si apre sulla parete di destra dell’aula. Quella più grande, dove si ritiene furono deposti i corpi dei tre Santi Martiri Turritani, è oggetto di approfonditi studi epigrafici che hanno messo in luce la presenza nelle pareti di graffiti e di simboli riconducibili ad età paleocristiana, altomedievale e postmedievale.
Altri graffiti, di varie epoche a partire da quella bizantina, si trovano in un ambiente, parzialmente fuori terra e di probabile origine romana, incluso nella nuova costruzione con accesso ricavato nella parete del presbiterio.
La Chiesa, meta di pellegrinaggi, riveste grande importanza religiosa per la particolare devozione della città ai suoi martiri. Al suo interno custodisce la copia di un dipinto del pittore Antonio Maria Casabianca, datato 1849, raffigurante il martirio di San Gavino.
La processione annuale, con cui i simulacri dei tre santi vengono portati dalla chiesa urbana di San Gavino a quella a mare, è un evento molto importante nella vita della comunità.