La graziosa piazzetta del Purgatorio ospita l’omonima chiesa, un piccolo oratorio eretto intorno al XVIII secolo su commissione del nobile tempiese Gavino Misorro. Costui, autore di una strage, dopo essersi recato a Roma per il Giubileo indetto da Clemente X nel 1675, si pentì dei delitti compiuti e fece costruire la chiesa sul luogo del misfatto.
La semplice facciata, in pietra granitica locale, si chiude con un tetto a capanna, sormontato dal campanile a vela dotato di campana e croce apicale. Al centro è presente un portale architravato, riportante la data di ultimazione dell’edificio (1679), mentre, al di sopra, un finestrone centinato illumina l’interno della chiesa. La navata è divisa in due campate da un arco ogivale in granito; un ristretto presbiterio, voltato a botte, è separato dall’aula da un arco a tutto sesto. Sui lati della seconda campata sono presenti due nicchie, ornate da stucchi con fregi a rilievo, che ospitano le statue dell’Immacolata e del Sacro Cuore. Dietro l’altare campeggia un grande dipinto seicentesco, raffigurante le Anime del Purgatorio.