Il fortino militare di Sant’Ignazio si erge sul Colle di Sant’Elia. La sua costruzione parte dal 1793, durante la dominazione sabauda nell’isola, per contrastare gli attacchi militari francesi. Fu il Maggiore Ingegnere Franco a sviluppare il progetto, su ispirazione delle fortificazioni francesi realizzate dall’ingegner Vauban. La pianta, costituita da 5 bastioni, rievoca simbolicamente la fisionomia delle tartarughe ed è il risultato dei moderni studi sulla balistica.
I lavori procedettero con molta lentezza per mancanza di risorse economiche, quindi umane. Si interruppero poco dopo il 1795, lasciando l’opera incompiuta.
Nel gennaio 1804 il fortino venne temporaneamente adibito ad ospedale, a supporto del vicino Lazzaretto.
Nel 1848, con la soppressione della Compagnia di Gesù, la struttura ospitò i gesuiti espulsi dalle chiese cagliaritane di San Michele e Santa Teresa.
L’ultimo utilizzo, prima dell’attuale stato d’abbandono, risale alla seconda guerra mondiale, quando divenne stazione di avvistamento aereo.
Il baluardo di Sant’Ignazio, pur presentandosi con un avanzato stato di degrado, oggi è visitabile percorrendo circa 950 m a piedi dal faro di Capo Sant’Elia.