Il forte sabaudo si erge sul punto più alto del paese, da dove domina l’area della necropoli e l’abitato sino al mare. Storicamente l’area doveva essere ritenuta strategicamente rilevante, infatti la costruzione occupa e in parte ingloba un sito punico e nuragico.
Progettato dall’Ufficiale degli Artiglieri di Sardegna Ambrogio Capson per difendere l’abitato dalle incursioni barbaresche, il presidio militare risale al 1813-15. In questo lasso di tempo la sua funzione difensiva si rese necessaria una sola volta, nel 1815, durante l’ultima incursione barbaresca; tuttavia in questa occasione il forte non era ancora concluso e, nonostante la determinata difesa, cadde sotto l’attacco. In seguito all’intervento delle potenze europee si decretò la fine delle incursioni e il conseguente abbandono del forte.
Il fortino è costituito da diversi corpi attorno ad un cortile centrale lastricato, dove era collocato il cannone rivolto verso il mare e una cisterna; uno dei corpi doveva ospitare la polveriera, mentre l’ingresso era protetto da garitta e feritoie. Il presidio era costituito da camminamenti di ronda lungo le mura, con postazioni dei fucilieri e cannoni e da un fossato esterno.