La foresta di Tamara Tiriccu si trova nel territorio di Nuxis. Si estende per 1470 ettari, confinando con la foresta di Pantaleo a sud, e con la foresta di Gutturu Mannu e la riserva di Monte Arcosu a est.
Nell’Ottocento una parte consistente del territorio venne dedicata allo sfruttamento del bosco nella produzione delle traversine ferroviarie. Il resto del territorio era utilizzato dalla popolazione per l’agricoltura e l’allevamento, oltre ad alcuni insediamenti minerari. Questo ha portato ad uno sfruttamento eccessivo del territorio con pascoli, incendi, taglio di legna da ardere e carbone e bracconaggio.
Nei primi anni del novecento l’espropriazione di una vasta superficie diede inizio alla lenta opera di ricostruzione del patrimonio boschivo e di ripopolamento faunistico. Inoltre l’ente regionale ex-ERSAT acquisì poi gran parte del territorio della foresta nel 1993.
La cima più alta della zona è Punta is Caravius (1116 m. s.l.m.) seguita da monte Tiriccu (1104 m. s.l.m.). Queste dominano la foresta con le loro rocce di origine granitica, porfirica o metamorfica.
Diversi corsi d’acqua attraversano la foresta, tra cui rio Barisone e rio Tiriccu. Entrambi sono affluenti del rio Mannu, che termina il suo corso nell’invaso artificiale di Bau Pressiu.
La vegetazione è tipicamente forestale mediterranea, con la presenza di numerose specie endemiche. In particolare è presente il leccio, in diversi settori di bosco secolare, oltre a corbezzolo, lentisco, fillirea e ginepro.
Tra le specie di uccelli presenti si segnala l’astore sardo, la poiana, l’aquila reale, il falco pellegrino, la pernice sarda e il corvo imperiale. A terra invece troviamo la lepre sarda, il coniglio selvatico, la volpe, la donnola, il cinghiale e il cervo sardo.
Nel territorio della foresta si trovano due rifugi, utilizzati dai boscaioli toscani che sfruttavano la foresta per costruire le traversine delle ferrovie. Sono la Cantina di Barisone e il Rifugio Macciocco, recuperati negli anni dal personale dell’Ente Regionale FORESTAS.