In un contesto paesaggistico di rara bellezza, incastonato tra le rocce granitiche modellate dal vento, si erge a 38 metri s.l.m. il suggestivo Faro di Punta Sardegna. Attivato nel 1913 e registrato col numero 1030 sull’elenco dei Fari e Fanali, si trova all’estremità settentrionale del promontorio omonimo, a circa 7 Km da Palau.
L’edificio, totalmente dipinto di bianco, si compone di una torre quadrangolare, alta 15 m, con balcone e lanterna. In origine era dotato di alimentazione a gas, poi elettrificato nel 1935 e, infine, automatizzato nel 1975. Tale anno segna la presenza dell’ultimo fanalista. Le pareti esterne della struttura sono percorse dal reticolo metallico della Gabbia di Faraday, un impianto di parafulmine che isola per intero il faro. Molti fanalisti si susseguirono nella custodia di questa sentinella del mare, tra questi una donna, Genoveffa Balzano.
La lanterna ha oggi una portata di 11 miglia nautiche (20 km) e un periodo di cinque secondi: luce bianca di un secondo seguita da un eclissi di quattro secondi. Dal 1995 la struttura è sede dell’Osservatorio sulle Coste e sull’Ambiente Naturale Sottomarino. Questo è gestito dal Gruppo di Geomorfologia Costiera e Marina (OCEANS) delle Università di Trieste e di Cagliari.