Nel 1875 il Ministero dell’Interno istituì la Colonia Penale agricola di Castiadas inserendola nel quadro delle sperimentazioni dell’amministrazione carceraria. La Colonia aveva duplice finalità: far scontare la pena ai detenuti e allo stesso tempo bonificare e dissodare la zona malsana e paludosa di Castiadas.
I lavori di costruzione degli edifici carcerari furono avviati nell’agosto 1875 quando, sulla collina detta Praidis, arrivarono 30 detenuti e 7 guardie (da Cagliari). Qua sopraggiunsero altri detenuti e piano piano prese forma la Colonia Penale caratterizzata da edifici di pregevole fattura quali la casa della direzione e le abitazioni degli impiegati e dei militari. A questi edifici seguirono il pronto soccorso, la farmacia, l’ospedale, la stazione telefonica e la centrale elettrica. Si sviluppò una vera e propria cittadella autosufficiente. Gli atri fabbricati sparsi sul territorio servivano per le attività agropastorali: i carcerati ottennero ottimi risultati sia in agricoltura che in pastorizia; allevavano bestiame selezionato e coltivavano vigne, agrumeti, grano, cereali e legumi. Fine ultimo della struttura era il futuro reinserimento sociale dei reclusi conseguito tramite la scolarizzazione di base e la formazione lavorativa.
A partire dal 1933 si susseguirono una serie di vicende riguardo la proprietà dei territori della Colonia finché nel 1953 questa passo all’ETFAS che riorganizzò il territorio suddividendolo in varie aziende. Tra il 1952 e il 1955 il Ministero dell’Interno decise la definitiva chiusura della Colonia penale di Castiadas e trasferì i detenuti.
Nei locali della Direzione è oggi possibile visitare il Museo del territorio che racconta la storia della colonia e più in generale le tradizioni del Sarrabus. Visitando i suggestivi ambienti della Colonia è possibile conoscere gli stili di vita e le attività degli ex detenuti.
Il complesso è temporaneamente chiuso per ristrutturazione.