La chiesa di Santa Maria del Regno, eretta su di una collina nel centro storico del Paese, in origine ricopriva il ruolo di cappella palatina del castello dei giudici di Torres.
Fu Donna Giorgia, sorella del giudice Gonnario Comita de Lacon Gunale, a far costruire la cappella palatina ad opera di maestranze pisane, la cui data di consacrazione, 7 maggio 1107, è riportata nell’epigrafe originariamente collocata sull’altare maggiore e oggi sul lato destro del presbiterio.
La facciata a salienti coronati da archetti pensili è divisa in cinque specchi da lesene; nello specchio centrale si aprono il portale architravato e la soprastante bifora.
La torre campanaria a canna quadrata si presenta mozza e completata da doppio campanile a vela.
L’interno è scandito da due serie di colonne in tre navate, coperte a capriate lignee e volte a crociera; ospita opere d’arte che contrastano con l’austerità dovuta anche alla pietra utilizzata per la sua costruzione, la trachite nera.
La pianta longitudinale è conclusa dall’abside che accoglie il retablo dell’altare maggiore, polittico eseguito nel 1515 da Giovanni Muru. Le trentuno tavole dipinte del retablo maggiore rappresentano scene della vita di Maria e le raffigurazioni di santi e profeti. Nella nicchia al centro del grande polittico è ospitata la scultura lignea di Nostra Signora del Regno. Il retablo minore propone scene della Passione di Cristo e nella tavola centrale della predella la Madonna del latte.
La festa dedicata alla Santa Patrona di Ardara si svolge la seconda domenica di maggio.