Chiesa di Sant’Antonio Abate – ”Sant’Antoni de su fogu”

Cronologia: prima metà del XIII secolo

Chiesa di Sant'Antonio Abate

Foto di Paolo Lombardi

Chiesa S. Antonio Abate_Monteleone Roccadoria

La chiesa di Sant’Antonio Abate, conosciuta anche con la denominazione di “Sant’Antoni de su fogu”, si trova nella periferia settentrionale del centro abitato.

Fu certamente la parrocchiale dell’antichissimo borgo che andò distrutto nell’assedio del 1436. Indicata dallo studioso Roberto Coroneo come possibile fabbrica extra muros rispetto alla cinta del castello dei Doria, la sua costruzione risale alla prima metà del XIII secolo. Al centro della facciata  presenta un bel rosone e, sopra il portone, un delicato fregio. L’edificio, realizzato con blocchi di calcare ben squadrati, presenta una sola navata che termina con un’abside. L’interno è illuminato da due finestrelle aperte nella parete sinistra, una in quella destra e una nell’abside. Alla sommità dei due pioventi della facciata vi è un archetto che dà alloggio ad una piccola campana. Più in basso su ciascun piovente sono simmetricamente disposti due pinnacoli molto simili a quelli che nelle chiese romano-gotiche si ponevano sui margini delle parti meno ornate, per dare ad esse maggiore slancio: raffigurano due alberi stilizzati.

In assenza di documenti permangono i dubbi sulla funzione, in antico, della chiesa di Sant’Antonio. Un elemento di riflessione è rappresentato dal rinvenimento di una cosiddetta impronta del “calzare del pellegrino”, graffita nello strombo della prima delle due monofore del fianco settentrionale. Tale simbolo, nel medioevo, segnalava il passaggio presso quel luogo di un pellegrino. 

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Bibliografia

https://www.comune.monteleoneroccadoria.ss.it
Angius V., “Monteleone”, in G. Casalis, Dizionario geografico storico-statistico-commerciale degli Stati di S.M. il Re di Sardegna, XI, Torino, G. Maspero, 1843, pp. 243-246;
Arru D., Monteleone Roccadoria, Sassari, Dessì, 1980, p. 63;
Coroneo R., Architettura romanica dalla metà del Mille al primo ‘300. Nuoro, Ilisso, 1993, scheda 138;
Coroneo R., Chiese romaniche della Sardegna. Itinerari turistico-culturali, Cagliari, AV, 2005, p. 49;
Prisinu S., (a cura di), ”Repertorio” in Le chiese nel verde. Architetture religiose rurali nella provincia di Sassari, a cura di M. Brigaglia, Sassari, Amministrazione provinciale di Sassari, 1989, p. 171;
Ingresso: Visibile dall’esterno
Parcheggio: Si
Distanza a piedi: 20m
Sentiero segnalato: Si
Difficoltà: Facile
Bar: No

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