La chiesa sorge nel centro del paese, su un ampio piazzale, sopraelevato nella parte frontale per correggere la pendenza del terreno, cui si accede tramite scalinata.
La fabbrica ha subito nel tempo numerosi interventi e adattamenti; infatti, sebbene l’attuale impianto risalga al XIII secolo, è probabile che l’edificio originario sia anteriore al 1053, anno del Grande scisma tra la chiesa latina e greca. In seguito a questo avvenimento i giudici di Cagliari ricevono il tempio in dono dai monaci legati al culto greco.
La chiesa si imposta su unica navata su cui si aprono tre cappelle laterali. L’architettura è nuovamente modificata tra il XVI e il XVII secolo, quando probabilmente sono aggiunte la cappella a sinistra, la sacrestia e la torre campanaria. La costruzione successiva del campanile rispetto all’intera fabbrica è testimoniata anche dalla presenza del campanile a vela che conclude il terminale piano della facciata.
La facciata si presenta con forme regolari; sulla superfice interamente intonacata spiccano i conci in trachite che costituiscono le paraste angolari e le lesene che delimitano il prospetto. Il restauro ha inoltre liberato la decorazione ad archetti pensili romanici, che dividono la facciata in due ordini, e l’arco a sesto rialzato del portale.