La chiesa di Santa Vittoria, situata alle pendici settentrionali del Monte Sassu, è facilmente raggiungibile attraverso il tratto stradale che collega i comuni di Erula e Perfugas.
Costruita con conci di trachite di varie tonalità, rappresenta un elegante esempio di architettura romanica. Eretta all’inizio del XII secolo fu consacrata il 3 aprile del 1120. Fu ampliata nel XIII secolo e riconsacrata il 3 aprile del 1329, come attestano due pergamene di dedicatio conservate all’interno dell’edificio. Il primo dei due documenti, una pergamena in scrittura carolina, è forse il più antico che si conservi in Sardegna.
La facciata a doppio spiovente, terminante con il campanile a vela, presenta al centro il portale d’ingresso con arco a sesto acuto. Un secondo ingresso è orientato a sud. L’abside, situata nella parte terminale esposta a est, presenta nelle pareti laterali due monofore. La pianta è longitudinale, mononavata. La copertura dell’aula, rinnovata nel 1994, è interamente realizzata con capriate lignee, tavolato e coppi esterni.
Il titolo di S. Vittoria del Sassu si rileva in una targa lignea del 1836 affissa all’interno della chiesa, con la quale il vescovo Diego Capece nel 1836 concedeva quaranta giorni d’indulgenza a coloro che vi si fossero recati a pregare.
Grande attenzione destano le epigrafi incise lungo il paramento dell’abside; tra queste spicca un’iscrizione in gallurese antico sul cui contenuto sono state approntate diverse interpretazioni e in cui vi si legge: «Operaiu malu e fora l’eremita».
La chiesa appartiene ecclesiasticamente alla parrocchia di Erula, ma amminisrativamente ricade nel territorio comunale di Perfugas.