Chiesa di Santa Maria de Iscalas

Cronologia: XII secolo d.C.

Santa Maria de Iscalas

Foto di Letizia Fraschini

Santa Maria de Iscalas_Osilo_9

La chiesa di Santa Maria è situata in località Scalaccas, nell’agro di Osilo. Nei primi del XII secolo, erano presenti nell’area centro settentrionale dell’isola vari cenobi benedettini; la costruzione della chiesa e del monastero nei pressi del villaggio di Scalas è riferibile a tale contesto storico.

Il più antico documento afferente la chiesa concerne la donazione fatta ai Cassinesi intorno al 1120 da Comita di Athen. Il nobile sardo, in seguito ad un pellegrinaggio fatto a Montecassino per rendere omaggio al sepolcro di San Benedetto, in segno di riconoscenza per l’ospitalità ricevuta, donò a nome suo e della moglie Musconiola, un casolare a Bosove, vicino Sassari, con servi e terre, affinché fungesse da dote per il monastero di S. Maria de Iscalas.

L’edificio è frutto di una lunga serie di interventi, alcuni dei quali operati ancora in epoca medioevale, di ampliamenti quattrocenteschi e di rimaneggiamenti seicenteschi.

Della fabbrica romanica mononavata con abside orientata a SE si conservano alcuni tratti murari, che testimoniano lo splendore e l’eleganza dell’edificio. La facciata, ascrivibile alla seconda metà del XII secolo, presenta un paramento liscio con zoccolo a scarpa piana e larghe paraste d’angolo.

Il portale è architravato e ha stipiti monolitici sormontati da capitelli a foglie d’acqua; l’arco di scarico semicircolare è a sesto rialzato. Nel fianco meridionale si apriva un identico portale, poi obliterato. Gli archetti hanno ghiera e vela e si impostano su mensole di sostegno a gola dritta, a becco di civetta, scalettate e a guscio con listello. Le monofore sono centinate a doppio strombo; una foglia carnosa è inserita nella centina interna e una all’esterno. Anche la monofora absidale è centinata a doppio strombo.

Nel XV secolo, sul fianco nord, venne creata ex novo una cappella gotica a pianta quadrata coperta con volta a crociera e conclusa da una gemma pendula, decorata con rosetta centrale racchiusa da un motivo a cordone. La ristrutturazione seicentesca comportò la sostituzione dell’originaria copertura con una volta a botte che, gravando sugli esili muri perimetrali ha causato il dissesto dell’intero edificio, in seguito robustamente contraffortato.

Gallery

Bibliografia

Bene tutelato

Proprietà: Ecclesiastica
Tipo provvedimento: DM (L. 1089/1939, artt. 1, 4)

Informazioni utili

Ingresso: Visibile dall’esterno
Parcheggio: Si
Distanza a piedi: 200m
Sentiero segnalato: No
Difficoltà: Media difficoltà
Altitudine: 461m
Bar: No
Accessibilità motoria: Non accessibile

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