Chiesa di Santa Croce – Santa Maria de S’Ena Frisca

Cronologia: XII-XIV secolo d.C.

Chiesa di Santa Croce

Foto di Letizia Fraschini

Chiesa di Santa Croce_Usini_3

La chiesa di Santa Croce, nota come Sancta Maria d’Usune o Santa Maria de S’Ena Frisca, sorge all’ingresso dell’abitato di Usini. L’aspetto attuale dell’edificio è determinato dalla confluenza di stili architettonici e decorativi differenti, che vanno dal Romanico al Gotico-Catalano.

Le prime notizie documentarie dell’edificio sono presenti nel Condaghe di San Pietro di Silki (XI-XIII secolo). Non si ha una data precisa riguardo la sua edificazione, avvenuta presumibilmente in tempi differenti, ma i recenti lavori di restauro attesterebbero la presenza di un concio della parete esterna su cui è incisa la data del 1150.

L’edificio è realizzato in pietra calcarea. La sobria facciata “a capanna” è delimitata da lesene angolari, collegate da file di archetti su mensoline che proseguono lungo gli spioventi del frontone. Il portale ha stipiti sagomati ed è coronato, nella parte superiore, da un architrave sormontato da un arco a tutto sesto.

L’aula, mononavata con abside orientata a est, è coperta con volta a botte a tutto sesto, mentre nel presbiterio è ogivale. In quest’ultimo sono presenti una coppia di nicchie con fasci di pilastrini e arco trilobato. Sui lati si aprono tre cappelle, voltate a botte tranne la seconda a sinistra, con volta a costoloni.

Di particolare interesse risultano gli arredi all’interno della chiesa. L’altare maggiore, di stile barocco nei colori predominanti dell’azzurro e dell’oro, è in legno policromo e ospita il simulacro della Madonna della Misericordia. Sono degni di nota anche l’altare di San Giorgio, risalente al XVII-XVIII secolo, e l’altare del Crocifisso, del XVIII secolo. All’interno è possibile, inoltre, ammirare lo splendido pulpito ligneo proveniente dalla chiesa delle monache isabelliane di Sassari, arrivato a Usini dopo la soppressione dell’ordine nel 1855. Le pareti della chiesa ospitano numerosi dipinti, tra cui quattordici oli su tela, raffiguranti la Via Crucis e attribuibili ad un ignoto pittore piemontese del XIX secolo.

Gallery

Bibliografia

Ingresso: Visibile dall’esterno
Parcheggio: Si
Distanza a piedi: 5m
Sentiero segnalato: Si
Difficoltà: Facile
Altitudine: 189m
Accessibilità motoria: Totale

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