La chiesa sorge sul colle di Sanluri, sulla ripida salita che conduce al convento dei Cappuccini.
Edificata come chiesa votiva nella seconda metà del XVII secolo, in seguito alla grave pestilenza che colpì l’intera isola tra il 1652 ed il 1653, causando 2500 vittime nel solo paese. Per questo motivo il tempio è dedicato a san Rocco, che secondo la tradizione trascorse la sua vita dedicandosi alla cura degli appestati dopo essere lui stesso guarito dal morbo.
Le forme esterne dell’edificio si rifanno ai modelli tardo-gotici catalani, mentre l’interno presenta stilemi rinascimentali.
L’edificio si imposta su unica navata, sorretta all’esterno da imponenti contrafforti. L’aula è ripartita in tre campate voltate a botte, mentre il presbiterio sopraelevato è voltato a crociera.
La semplice facciata a capanna, sormontata da campanile a vela a due fornici, presenta come uniche decorazioni il piccolo rosone modanato e il portale di accesso. Il portale è racchiuso tra finte colonnine che confluiscono nell’architrave modanato, con testina angelica alata al centro; è sormontato da lunetta archiacuta che accoglie il rilievo raffigurante Cristo in croce, san Rocco e san Sebastiano, entrambi protettori contro le epidemie.
Nella seconda metà del XX secolo la chiesa è stata sconsacrata a causa dello stato di abbandono; ormai spoglia dei suoi arredi interni, è oggi utilizzata in occasione di mostre e convegni.