La chiesa di San Pietro di Sorres prende il nome dall’omonimo villaggio scomparso. Si erge maestosa sul promontorio di origine vulcanica, sito strategico su cui si trovano tracce di insediamenti nuragici, punici, romani e bizantini.
La costruzione in stile romanico-toscano si può far risalire tra XI e XII secolo; infatti dal 1112 l’edificio di culto è attestato come sede episcopale e cattedrale della Diocesi di Sorres sino alla sua soppressione, avvenuta nel 1503, causata dallo spopolamento dell’abitato.
Il prospetto, rivolto a ovest, è suddiviso in ordini da arcate cieche decorate con rombi di matrice toscana. Sul gradino nella soglia del portale ovest è presente l’incisione “Mariane maistro” indicante probabilmente il maestro che diresse i lavori. I fianchi e l’abside sono decorati da archetti pensili, mentre l’alzato della navata centrale è caratterizzato dall’alternanza bicroma di conci in arenaria e trachite.
La facciata rivela la suddivisione interna in tre navate distinte internamente da archi a tutto sesto sorretti da pilastri cruciformi che ripropongono la bicromia dell’esterno. La pianta longitudinale è ultimata dal presbiterio rialzato da una serie di gradini e dall’abside semicircolare in arenaria, con catino per metà bicromo e ultimato dalla sola trachite.
Sul fianco destro della chiesa è addossato il novecentesco monastero, sede dal 1953 di una comunità benedettina.