La chiesa di San Michele, localmente detta Santu Miali, si trova a Siddi, territorio di grande interesse archeologico.
Attualmente nell’immediata periferia del paese, un tempo era l’antica parrocchiale.
Il titolo è documentato dal 1316, ma mancano notizie sulla fabbrica romanica, ascrivibile alla seconda metà del XIII secolo.
La chiesa è asimmetrica con pianta a due navate, di cui solo quella settentrionale absidata. L’aula risulta bipartita da arcate su pilastri.
Nel complesso l’interno della chiesa si presenta sobrio e caratterizzato da una marcata semplicità.
La facciata e il setto divisorio mantengono gli originari conci in arenaria bruna, mentre i fianchi hanno subito diversi rifacimenti. Inoltre, in epoca imprecisabile, il necessario rifacimento del tetto ligneo comportò la ricostruzione delle parti alte della facciata.
Nel lato della navata meridionale sono presenti un oculo, un portale architravato e una serie di alloggi per perduti bacini ceramici.
Nell’altra navata è presente sempre un portale, ma questa volta sormontato da un architrave scolpito a quattro riquadri incorniciati. All’interno di ciascun riquadro vi sono delle figure antropomorfe di difficile identificazione.
Queste figure hanno il capo piriforme e le spalle larghe, mentre gambe e braccia sono scarne. Alcune di esse indossano un gonnellino. La rappresentazione è così composta: la prima figura è a testa in giù, i due personaggi centrali sono posti frontalmente e l’ultimo riquadro è composto da una coppia di personaggi allacciati. La disposizione dei personaggi rappresentati ha fatto ipotizzare due possibili interpretazioni: una potrebbe fare riferimento al mito della caduta, l’altra a simboli romanici come quello del capovolto come personificazione del Negativo e quello della coppia come figura della Creazione.
La chiesa di San Michele è la seconda chiesa romanica a due navate più piccola dell’isola dopo quella di San Saturno a Ussana. Inoltre, attualmente, risulta l’unica chiesa binavata della Sardegna ad avere una sola abside.