La chiesa campestre di San Giorgio, intitolata al martire patrono di Barcellona, sorge su un ciglione trachitico, a poca distanza da importanti insediamenti nuragici come l’omonimo nuraghe monotorre ben visibile dal sito.
La costruzione dell’impianto, opera di maestranze locali, è ascrivibile al primo quarto del XVI secolo e costituisce un pregevole esempio di di architettura ispirata ai modelli gotico-catalani: allo sviluppo in larghezza dell’edificio si contrappone un’altezza alquanto modesta.
Nella facciata, interamente realizzata in conci squadrati di trachite rosa, si evidenzia uno splendido rosone centrale a raggiera, da cui la luce giunge all’aula interna. Il portale è caratterizzato dalla presenza delle effigi di S. Pietro e di S. Paolo, rispettivamente poste a sinistra e a destra sui capitelli delle colonnine laterali, e dalla raffigurazione scultorea di S. Giorgio con il drago, posizionato sul fiorone in posizione centrale. La significativa rappresentazione scultorea del portale, oltre a risultare un unicum in Sardegna, rivela elementi estranei alla tradizione isolana e testimonia un diretto contatto con modelli che si inquadrano in ambito catalano e siciliano.
L’interno si presenta a navata unica, divisa da tre eleganti archi a sesto acuto in quattro campate rettangolari e si conclude con un’abside, a pianta quadrangolare, di dimensioni modeste. La scansione degli spazi e l’articolazione dei volumi mantiene un ritmo orizzontale e propone una ricca ornamentazione plastica nei robusti pilastri poligonali, dove spiccano elementi floreali e zoomorfi scolpiti sui capitelli.
Tra le opere che un tempo adornavano la chiesa si deve ricordare il celebre Retablo di S. Giorgio, attualmente custodito nel Museo Diocesano realizzato all’interno della chiesa parrocchiale di Santa Maria degli Angeli.