La chiesetta seicentesca di San Carlo o Santu Càralu sorge nel centro del quartiere storico di Santu Predu.
Si presenta come un semplicissimo tempio con prospetto scandito da paraste e terminale piatto con campanile a vela centrale; mentre l’interno a navata unica con abside finale, è cadenzato da arcate a sesto acuto rialzato.
Alla piccola chiesa è fortemente legata la comunità del rione. Anche lo scultore nuorese Francesco Ciusa (1883-1949) nelle sue Pagine per un’autobiografia ne ricorda il ruolo centrale per la popolazione, che nella sua breve scalinata si raccoglieva ad ascoltare le storie dei narratori del paese.
Il legame dell’artista alla chiesa è ricordato in un’iscrizione in facciata; mentre all’interno sono conservate le sue spoglie insieme a una tarda riproduzione bronzea della sua opera più nota: La madre dell’ucciso, che veglia sul suo sepolcro.