La chiesa è situata su una collina nella periferia di Gonnosfanadiga. Sorge su una necropoli di età romana; la struttura richiama a edifici simili di età bizantina, per questo motivo si può far risalire la costruzione al periodo compreso tra VII e X secolo.
Dalle fonti del XVIII secolo si deduce che in questo periodo era in stato di abbandono; nel 1763 la popolazione ottenne il permesso di recuperarla e nel 1797 si conclusero i lavori di restauro e ampliamento, con l’aggiunta di due cappelle voltate a botte e una cupola.
Presenta pianta a croce latina con i bracci voltati a botte e cupola nell’intersezione. Il prospetto principale è anticipato da porticato che corre lungo i lati di tutta la navata, mentre gli altri bracci sono intonacati, lasciando a vista il pietrame dei soli spigoli.