La chiesa è meta della processione che ogni anno trasporta il simulacro ligneo del santo dall’omonima chiesa di Cagliari a quella di Nora. Infatti, la tradizione vuole che in questo luogo sia stato compiuto il martirio del soldato Efisio, inizialmente incaricato di perseguitare i cristiani e successivamente convertitosi allo stesso culto.
Il territorio dove sorge l’odierna chiesa di S. Efisio storicamente ha ricoperto il ruolo di scalo commerciale attivo già nel VIII secolo a.C., utilizzato anche dai romani e dai fenicio-punici.
Alcune iscrizioni funerarie del IV-VI secolo attestano come attorno a quest’area, memoria del martire, sia probabilmente sorto un nucleo cimiteriale cristiano. Non sono invece molte le tracce dell’antico edificio cristiano, probabilmente inglobato in quello attuale. In particolare, nella zona sottostante la struttura cupolata che emerge dal pavimento si vuole riconoscere il martyrium altomedievale del santo.
L’attuale struttura è frutto di vari interventi. Il nucleo centrale, in forme protoromaniche è anteriore al 1089; anno in cui il giudice di Cagliari Costantino Salusio II donò il tempio ai monaci vittorini di Marsiglia.
L’aspetto robusto e severo è sottolineato dall’assenza di ornamenti sia all’esterno che all’interno dell’edificio, che si presenta con navata longitudinale tripartita e abside semicircolare. La facciata è celata da atrio con portico risalenti al XVII-XVIII secolo, mentre sul lato sinistro sono addossati la sacrestia e altri corpi di fabbrica utilizzati dalla confraternita.