L’edificio sorge su l’area in cui sino al 1908 era la chiesa dedicata a sant’Elia, demolita a causa dei gravi problemi di instabilità. La chiesa è edificata tra il 1913 e il 1934 su progetto del cagliaritano Ernesto Ravot, che ruotò leggermente la pianta rispetto alla precedente esistenza, in modo da allineare il prospetto all’andamento della via.
Il prospetto è realizzato con conci di granito a vista e diviso in due ordini da cornice marcapiano aggettante. Nello specchio centrale si apre il portale d’ingresso, sopraelevato da breve scalinata, racchiuso da paraste con capitello ionico e sovrastato da arco a tutto sesto, riproposto anche nell’ordine superiore. Negli specchi laterali, leggermente avanzati rispetto a quello centrale, si trovano arcate obliterate sovrastate da lunetta, mentre nell’ordine superiore si aprono oculi in vetro colorato. Nella partitura destra, al di sopra del coronamento orizzontale che conclude l’intera facciata, si erge il campanile a canna quadrata.
Il tempio si sviluppa in tre navate con abside; gli interni sono decorati con pitture parietali con motivi geometrici e a tema religioso. L’altare maggiore in marmo intarsiato è posto nell’area dell’abside.