La chiesa dei Santi Elia ed Enoch è una chiesa campestre situata nel territorio di Siligo, sulla mesa del Monte Santu. Le origini della chiesa vengono ricondotte all’epoca bizantina (VI-IX secolo d.C.) e alle tradizioni del monachesimo greco. Da qui sembra ispirata la doppia intitolazione al profeta Elia e al patriarca Enoch.
La struttura primitiva doveva essere il luogo di culto comune di un insediamento di monaci eremiti, che abitavano in celle ricavate da ipogei artificiali e anfratti naturali del Monte Santo. Nel 1065 il giudice di Torres Barisone I la dona, insieme alla chiesa di Santa Maria di Bubalis, all’abbazia di Montecassino, divenendo sede del primo monastero benedettino dell’isola.
L’edificio subì vari rimaneggiamenti. In origine si articolava in un’unica abside mononava. Forse nella seconda metà del XII secolo, venne aggiuntauna navata meridionale, ugualmente absidata ma più alta e di maggiore ampiezza, caratterizzata da un paramento bicromo.
L’attuale struttura ha impianto a due navate, una dedicata a Sant’Elia e l’altra a Sant’Enoch. Le due navate, voltate a botte, sono separate da ampie arcate a tutto sesto imposte su bassi pilastri. Dopo la metà del XIX secolo le due absidi sono state resecate, ma sono testimoniate da un disegno di Giovanni Spano del 1857.
Per raggiungere la chiesa occorre scalare a piedi la parte terminale del Monte Santo, fino al pianoro che ne occupa la cima.