La chiesa di San Simone si trova nel territorio di Escolca.
Sorge a 10 km di distanza dal paese di Escolca, lungo la SP 36 che collega Mandas-Villanofranca, in un villaggio rurale denominato San Simone o De Is Nuraxis (quest’ultimo nome in riferimento alla presenza di quattro nuraghi in un’area di pochi chilometri quadrati).
La piccola chiesa di San Simone, realizzata in pietra locale, è ad una sola navata. La facciata, che si conclude con un piccolo campanile a vela, è a capanna e risulta prolungata sulla sinistra da un loggiato. Sopra l’ingresso si apre una piccola finestra a lunetta, che costituisce l’unico punto d’illuminazione interna.
La chiesa è stata costruita sopra resti di nuraghi, alcuni visibili all’esterno della struttura.
Le origini del villaggio di San Simone non sono testualmente documentate tranne per un’unica notizia che narra di un processo giudiziario che lo interesserò alla fine del XII secolo.
Una leggenda popolare racconta che nel 1300 l’esplosione di una violenta epidemia di peste decimò la popolazione e i superstiti furono costretti ad andar via. Essi chiesero asilo nei villaggi vicini e solo Escolca diede loro ospitalità. Così gli abitanti di San Simone, in segno di riconoscenza, donarono i loro possedimenti agli escolchesi.
A quel punto gli abitanti di Mandas si opposero a tale donazione poiché sostenevano che le terre di San Simone, essendo limitrofe alle loro, gli appartenevano di diritto. Per risolvere il contenzioso, i due villaggi si accordarono per una prova risolutrice aggiogando due buoi ad un carro sul quale venne sistemata la statua di San Simone stabilendo che il territorio sarebbe stato assegnato al paese verso il quale si fosse recato spontaneamente il gioco.
Così Mandas accettò la perdita dei territori reclamati, chiedendo però che ogni anno durante i festeggiamenti in onore del santo la statua fosse portata in processione da San Simone ad Escolca passando anche per Mandas, una tradizione rispettata ancora oggi.