Il Castello della Fava si trova al centro del paese di Posada, arroccato su un colle calcareo, a poca distanza dal mare.
La data di fortificazione rimane incerta. Si pensa però che a costruirlo furono i Giudici di Gallura nel XII secolo; Eleonora d’Arborea poi lo elesse a sua sede più tardi, quando ne entrò in possesso. Infatti il castello fu sempre oggetto di contesa tra i due Giudicati.
Con la morte di Nino Visconti, ultimo re di Gallura, nel XIV sec, passò alla Repubblica di Pisa. Finì nelle mani degli aragonesi intorno al 1380 per poi tornare allo schieramento sardo sotto Brancaleone Doria. Con la caduta del Giudicato di Arborea, Posada venne affidata alla famiglia Carròz e divenne baronia nel 1431.
La denominazione “della Fava” appare in una carta pisana del 1275 e in una carta nautica del 1311.
Narra la leggenda che nel 1300 una flotta di Turchi sbarcò sulle coste isolane e pose sotto assedio Posada, col tentativo di conquistarla e lasciarla senza viveri. Gli abitanti fecero mangiare ad un piccione le ultime fave rimaste e lo mandarono verso l’accampamento dei turchi che vedendo il suo stomaco pieno di cibo, sovrastimarono le risorse degli abitanti e rinunciarono all’assedio.
Il castello di Posada, allo stato attuale, si articola in una cinta muraria di forma quadrangolare all’interno della quale si trovano i resti di una torre a pianta quadrata di tre piani, un coronamento merlato e una serie di cisterne in buono stato di conservazione.
In principio il castello era circondato da più cinte murarie, aventi dei camminamenti di ronda e protette da merli. Alla torre sovrastante si accedeva attraverso delle porte. Di questo sistema difensivo non rimangono oggi che pochi resti.