Il Villaggio di Foresta Burgos è ubicato nell’ omonima area, al centro degli altipiani del Goceano.
Il territorio, si configura come un’ alternarsi di valli di pascolo e colline boscate.
Grazie a queste sue peculiarità naturali-climatiche, Foresta Burgos è quindi storicamente vocato all’ allevamento dei cavalli.
Gran parte delle strutture che si possono trovare nel villaggio furono costruite tra la fine del XIX e gli anni ’40 del XX secolo.
Il Centro Rifornimento Quadrupedi (CRQ) realizzò circa 40 abitazioni tra case mono o bifamiliari e palazzine.
Quelle che si trovavano sull’ altura erano chiamate “a palattu” ed erano originariamente destinate ai militari con famiglia, successivamente modificate in appartamenti per civili.
Più a valle vennero invece realizzate le scuderie denominate “Costa” e “Sa Ena” che ospitavano al loro interno aree per il ricovero dei cavalli e alloggi destinati al personale non sposato.
Qui passavano i primi anni di vita i puledri di razza equina Anglo-Arabo Sarda, il cui incrocio di razze fu permesso dal capitano di cavalleria Attilio Grattarola.
Del villaggio, sono ancora visibili sei edifici in precario stato di conservazione.
Il più grande è la palazzina destinata ad alloggi per Ufficiali dell’ Esercito, situata in cima a una scalinata collegata al sagrato della chiesa.
L’ edificio, dotato di due piani, si costituiva di due unità abitative adiacenti e simmetriche, dotate di accessi autonomi.
Sempre di fronte alla chiesa, era situato un secondo edificio di alloggi per Ufficiali.
A pianta rettangolare, la costruzione era costituita da dieci locali, distribuiti su due piani.
Nel lato nord-ovest della chiesa si poteva invece scorgere un edificio più modesto adibito ad alloggio per gli impiegati denominato “Casa Fraile”.
Gli altri tre edifici ancora visibili sono pertinenze rustiche. Originariamente adibite a lavatoio, legnaia, forno, pollaio e porcile, esse versano in precario stato di conservazione e abbandono.
All’ interno di quello che oggi viene chiamato “Borgo storico di Foresta Burgos” si trova, inoltre, la chiesa di San Salvatore.
La chiesa, raccoglie attorno a sé il primo nucleo di edifici abitativi costruiti per la gestione dell’azienda agricola che sorse nell’area poco prima dell’arrivo dell’esercito e dello sviluppo del CRQ.
Fu edificata tra il 1889 e il 1890 in stile neo-medievale, con una facciata fortemente caratterizzata dall’alternarsi di filari alterni bicromi.
Essa presenta decorazioni ad archi ciechi a tutto sesto che culminano al di sotto del colmo del tetto, a doppio spiovente, in un arco ogivale.
L’ eterogeneità stilistica della chiesa, risalta soprattutto negli elementi del neogotico, riscontrabili nel portale acuto e nel piccolo rosone centrale sovrastante.
Al suo interno, gli arredi si presentano semplici e sobri ma con diversi particolari di pregio come il bancone laterale a tre sedute del celebrante, la tribuna rialzata del coro, la fonte battesimale in legno di quercia, il lampadario e le balaustre in ferro battuto.
Lungo il fianco nord-occidentale, si può ammirare la torretta campanaria a cuspide e due targhe in pietra.
Rimasto come sede parrocchiale fino al 1979, la chiesa di San Salvatore, ospitò tutte le principali celebrazioni religiose della comunità.