Gairo Vecchio, uno dei paesi fantasmi più affascinanti dell’Ogliastra, è sito sul pendio destro del Monte Trunconi e sovrasta il margine sinistro del Rio Pardu.
Il suo nome pare derivare dal greco “terra che scorre“. La tormentata storia del paese ha inizio alla fine dell’Ottocento quando numerosi e violenti nubifragi danneggiano l’abitato provocando frane e smottamenti. La terribile alluvione del 1951 determina l’abbandono definitivo del borgo e lo spostamento degli abitanti in tre nuove zone limitrofe: Gairo Sant’Elena, Taquisara e Cardedu.
Oggi Gairo Vecchio è un silente museo a cielo aperto che permette la totale immersione in una remota storia cittadina e di vita passata. Le case abbandonate, abitate dalla natura selvaggia che cresce rigogliosa, illustrano le vicende delle famiglie di pastori, contadini e commercianti.
Granito e scisto sono i materiali di costruzione delle abitazioni e della chiesa dello Spirito Santo, di cui ora restano poche vestigia.