Stampace, racchiuso tra i quartieri di Castello, Marina, Tuvixeddu e Sant’Avendrace, è il più grande per estensione tra i quartieri storici della città di Cagliari.
L’anfiteatro romano e villa Tigellio testimoniano l’utilizzo dell’area già in epoca romana; tuttavia è con l’occupazione pisana del XII secolo che il quartiere conosce un’espansione. Inizialmente i pisani utilizzano l’area per accogliere i profughi della vicina Santa Igia, capitale del giudicato di Cagliari; il quartiere ospita poi botteghe artigiane, mercanti e abitazioni della piccola borghesia.
Nel XIX secolo si avviò la demolizione della modesta cinta muraria di cui i pisani dotarono il rione, insieme a quelle di Marina e Villanova. La demolizione delle mura ormai superflue è voluta per incentivare lo sviluppo della città borghese e la sua espansione, da cui si sono progressivamente formati i quartieri moderni della zona ovest di Cagliari.
Per queste sue caratteristiche storiche, il suo tessuto urbano è quindi un succedersi di palazzi, edifici abitativi e templi religiosi.