La chiesa di Sant’Antonio si trova a Segariu, a breve distanza da un corso d’acqua e dall’area in cui sorgeva un nuraghe con villaggio circostante.
Non abbiamo notizie sulla fabbrica romanica, ascrivibile all’ultimo quarto del XIII secolo.
Nel 1219 la chiesa è citata fra le ville donate dal giudice di Gallura Lamberto Visconti al figlio Ubaldo, in occasione del matrimonio con Adelasia de Lacon-Gunale.
La struttura ha pianta rettangolare monanavata, con abside semicircolare a nordest e con copertura a doppia falda a spioventi.
La facciata presenta una teoria di archetti ogivali e un campanile a vela. Due protomi umana e zoomorfa fungono da imposta per il sopracciglio del portale.
La teoria di archetti ogivali corre lungo i lati della struttura e lungo l’abside. Nell’abside si aprono tre monofore archiacute doppiamente strombate.
Addossato alla struttura e con questa intercomunicante, è un più recente ambiente con funzione di sacrestia, nel cui portico d’ingresso è possibile vedere il paramento murario romanico con protome antropomorfa e archetti ogivali. Fino a non molto tempo fa, un porticato a tettoia, poggiante su colonne, correva lungo il prospetto principale dei due corpi, unificandoli nella immediata percezione visiva.
Internamente, una botola nel pavimento della navata conduce ad un ambiente ipogeico con un pozzo, testimonianza della preesistenza di un culto legato alla presenza di acque ritenute salutifere.