Geridu è l’unico villaggio medievale abbandonato scavato in estensione in Sardegna.
Il villaggio, la cui attestazione più antica è nel Condaghe di San Pietro di Silki relativamente all’anno 1112, nel 1300 era uno dei centri abitati maggiormente popolati del territorio della Romangia, con circa 1.250 abitanti nel 1320. A partire dalla metà del XIV secolo il centro subì un rapido spopolamento, sino al completo abbandono avvenuto entro il 1427.
Le campagne di scavo archeologico effettuate fino a oggi dall’Università di Sassari hanno portato alla luce stralci della vita quotidiana di una comunità rurale del 1300. L’abitato si estendeva su un’area collinare ricca d’acqua, vigne, orti, frutteti e pascoli. Era costituito da edifici di modeste dimensioni organizzati intorno a uno spazio aperto centro delle attività quotidiane degli abitanti. Dalle numerose campagne di scavo è emerso un nucleo di più di 15 abitazioni, localizzate vicino alla chiesa di Sant’Andrea, al cimitero e a un palazzo privilegiato, demolito in antico. Gli scavi sono tuttora in corso (2024) come scuola di metodologia di scavo e di archeologia medievale dell’Università di Sassari: i risultati dello scavo di Geridu si trovano nel Museo Biddas a Sorso.