Situata nelle campagne tra Florinas e Ittiri, si trova in prossimità di edifici di valore artistico e religioso quali i resti dell’abbazia di Santa Maria de Sea, in territorio di Banari e il monastero cistercense di N. S. di Coros a Ittiri. L’area è frequentata a partire dal Neolitico sino all’età medievale, con particolare sfruttamento in età nuragica e romana.
La tomba ipogeica (sotterranea) presenta esternamente una facciata di forma trapezoidale con stele centinata, realizzata quindi con cornice a rilievo e ricavata in un masso calcareo; sono evidenti tracce di degrado o manomissione in più parti della tomba stessa. Nella parte inferiore della stele si apre un ingresso di forma rettangolare che immette in un breve andito leggermente in discesa. All’interno si apre la cella di pianta trapezoidale e si osserva, in prossimità di un secondo ingresso localizzato a nord-ovest, un bancone di forma irregolare ricavato nella roccia, probabile esito di frequentazioni successive.
Dall’abitato di Florinas (S.S. 131 Carlo Felice, svincolo km 193, 300), uscire in direzione di Cargeghe e svoltare in direzione Banari e Ittiri; in prossimità della chiesetta romanica di S. Antonio, svoltare a sinistra e, superato il nuraghe Corvos dopo pochi km, svoltare a destra verso Ittiri. Circa 300 m dopo il ponte sul Rio Mannu, si scorgerà una stradina di campagna, malamente asfaltata e poco agevole nel secondo tratto; incontrati e superati i resti della chiesa romanica di S. Leonardo, ci si troverà ad affrontare una salita abbastanza ripida, al termine della quale si dovrà svoltare a sinistra. Dopo circa 400 m, presso un fondo agricolo, si incontrerà sulla sinistra la sagoma della tomba.