Il sito si trova in una fertile zona pianeggiante in prossimità del Rio Mannu. L’impianto termale di età romana, risalente al IV sec. d.C. circa, è servito come base per la successiva edificazione della chiesa medievale di San Lorenzo.
Gli ambienti si dispongono attorno ad un vano centrale di grandi dimensioni, interpretato come tepidarium, una sala riscaldata a temperatura media. Rimangono anche resti delle strutture pertinenti ai calidaria, altre sale riscaldate; ai praefurnia, forni per il riscaldamento degli ambienti: il laconicum per i bagni di vapore e infine i frigidaria, sale dotate di vasche destinate ai bagni freddi.
Si suppone che il complesso fosse collegato ad una “villa rustica“, uno spazio extraurbano dedicato all’attività rurale, del quale però non restano strutture, precedentemente andate distrutte in seguito ad interventi agricoli.
Le strutture furono messe in luce dall’archeologo Giovanni Lilliu nel 1949.
Il sito è facilmente raggiungibile dalla SS131, svoltando all’altezza di Monastir in direzione Ussana e seguendo dunque la SS466. Attraversato il paese, si imbocca la SP10 (direzione Ussana) e si seguono le indicazioni fino allo stabilimento CRAS; a questo punto, si consiglia di svoltare a sinistra.