Il complesso archeologico di Irru, situato nel territorio comunale di Nulvi, comprende un vasto insediamento comprensivo di nuraghe, villaggio, sepolture e pozzo sacro.
Quest’ultimo, realizzato in pietra calcarea finemente lavorata, presenta notevoli dimensioni: 16 metri di lunghezza per 7,5 metri di larghezza. Si compone di tre nuclei: il pozzo vero e proprio, perfettamente circolare e preceduto da un piccolo vestibolo; un primo atrio lastricato di modeste dimensioni e fortemente compromesso da interventi di ricerca idrica effettuati negli anni ’80 del secolo scorso; un secondo atrio, a pianta rettangolare e di maggiori dimensioni, anch’esso lastricato, sito ad una quota inferiore di circa mezzo metro rispetto al primo.
Il pozzo, privo di scala ed in origine con copertura a tholos, è realizzato in opera isodoma e si compone di dodici filari di conci perfettamente squadrati e lisciati. Una scanalatura, ricavata nel piano del vestibolo ed in funzione di troppo pieno, facilita la fuoriuscita dell’acqua dal pozzo e la convoglia in una canaletta che attraversa l’intero monumento, fino a scaricare all’esterno. Di particolare rilievo è il prospetto principale del tempio, con conci a “coda di rondine” che mostrano, sulla faccia a vista, una decorazione a “bugnato”. La raffinata tecnica costruttiva trova significativi raffronti con il pozzo sacro del Predio Canopoli e la fonte sacra di Niedda a Perfugas. Il sito, oggetto di due campagne di scavo negli anni 1991-1992, è stato frequentato dall’età nuragica all’età bizantina.
Partendo da Nulvi, percorrere la strada statale 127 in direzione di Martis, in seguito svoltare a destra dopo circa 5 chilometri, seguendo il cartello segnaletico. Percorso un chilometro di strada sterrata si arriva all’area archeologica di Irru.