Il complesso nuragico di Gremanu sorge su una pendenza naturale caratterizzata da un fitto bosco di roverella. Il sito è particolarmente interessante per l’ampiezza, la varietà delle soluzioni architettoniche, le tecniche costruttive evolute, e in quanto unico esempio di acquedotto nuragico.
Nella parte più alta del declivio, all’interno di un paramento murario, una complesso di fonti e pozzi alimenta un impianto di canalizzazione che convogliava l’acqua verso valle, dove sorgono l’area sacra e un villaggio di un centinaio di capanne.
Un grande recinto delimita l’area sacra. Attraversando l’ingresso del recinto si accede ad una prima zona di forma semiellittica dotata di sedili, probabilmente destinata ad accogliere i pellegrini. Un muro divisorio separa questa zona da un’ampia area rettangolare, al cui interno sorgono tre edifici: un tempio a megaron, un tempio rettangolare absidato ed un grande edificio circolare.
L’edificio circolare presenta un ingresso architravato che immette in una camera accuratamente pavimentata con lastre di scisto e di granito. L’interno dell’edificio è diviso in due ambienti da un tramezzo in basalto. In origine la parte alta del tramezzo doveva essere realizzata con conci in trachite decorati, alcuni dei quali sono stati ritrovati. L’ambiente adiacente all’ingresso presenta una nicchia e dei banconi – sedili. L’ambiente diametralmente opposto doveva ospitare un’officina per la lavorazione dei metalli, come dimostra il ritrovamento di tracce e reperti legati alle attività di fusione.
Per raggiungere il sito da Fonni si percorre la SP2 ter e una volta giunti al bivio di Pratobello si svolta a destra e si prosegue sulla SP2 in direzione Lanusei sino al km 9. Qui si parcheggia e si prosegue a destra sulla strada sterrata segnalata da un cartello che conduce all’area archeologica.