Porto Pino è una località che si trova in territorio dei comuni di Sant’Anna Arresi e Teulada, nel Golfo di Palmas, nella costa sud-occidentale della Sardegna.
La baia si estende per circa sei chilometri, tra Punta Menga a nord e il promontorio di Punta di Cala Piombo a sud. Lungo il litorale sono presenti tre distese sabbiose.
La prima spiaggia si estende per circa 600 metri, l’arenile è caratterizzato da sabbia fine di colore grigio, compresa tra il Porto Canale di Porto Pino e un argine roccioso sul quale era stata realizzata la bocca di comunicazione degli stagni col mare. Alle sue spalle si sviluppa un’estesa pineta di Pino d’Aleppo. Questo settore della spiaggia è attrezzato con chioschi e servizi per la balneazione.
Proseguendo verso sud si trova la seconda spiaggia, estesa circa 2 chilometri, caratterizzata da sabbia fine di calore bianco. Anche in questo settore è presente la pineta alle spalle della spiaggia, inoltre, dietro la pineta e le basse dune, sono presenti gli stagni di Maestrale e di is Brebeis.
La terza parte si estende per circa 1 chilometro, ricade nel territorio del comune di Teulada ed in parte all’interno del Poligono Militare di Capo Teulada. Questa area prende il nome di is Arenas Biancas (o Le Dune) per il grande campo dunale che si estende nel settore sud della spiaggia. L’arenile è caratterizzato da sabbia fine di colore bianco, con riflessi grigi.
Sulle dune dall’aspetto a tratti quasi desertico, sono presenti arbusti di euforbia e ginepro, piegati dal vento, e piante erbacee come lo sparto pungente e l’eringio marittimo.
Proprio dal punto di vista della flora presente nell’area, la pineta riveste una grande valenza naturalistica. Infatti è una delle poche pinete spontanee di pino d’Aleppo presenti in Sardegna, oltre a quella presente nell’isola di San Pietro. Al pino d’Aleppo si unisce la quercia spinosa, tipica degli ambienti costieri e anch’essa molto rara nell’isola.
Assieme ai pini si trovano diverse altre piante, come ad esempio il ginepro fenicio ed il ginepro coccolone. Nelle zone più esposte al vento, si estende invece la macchia bassa e la gariga con piate di fillirea, rosmarino e cisto. Sulle falesie e nelle zone rocciose crescono inoltre l’asterisco marittimo ed il limonio.
La zona umida di retrospiaggia è caratterizzata da un esteso sistema di stagni: stagno di Porto Pino, stagno di Maestrale, stagno di Is Brebeis, stagno del Corvo e stagno de Foxi. Tutta la zona umida è utilizzata per l’itticoltura ed è connessa con la salina di Santa Caterina, in territorio di San Giovanni Suergiu. La zona è l’habitat naturale di diverse specie di uccelli, quali il fenicottero rosa, la garzetta, il martin pescatore e il piro piro piccolo.
La baia di Porto Pino venne utilizzata come scalo marittimo fin dall’epoca fenicio-punica, per poi diventare un centro mercantile in epoca romana.
Inoltre nel promontorio di Punta Menga sono presenti i ruderi di una batteria antinave della Seconda Guerra Mondiale, intitolata all’ammiraglio Candiani.
L’area ricade all’interno del Sito d’Interesse Comunitario (SIC) “Promontorio, dune e zona umida di Porto Pino” (SIC ITB040025), afferente alla Rete Natura 2000.