L’Hortus Botanicus Karalitanus (HBK) comprende l’Orto Botanico, la Banca del Germoplasma della Sardegna (BG-SAR) e il Museo Botanico (MBK). Oltre alle attività di ricerca, divulgazione ed educazione ambientale, fra i suoi principali obiettivi ci sono la conservazione e la valorizzazione della diversità vegetale.
L’Orto Botanico, la cui superficie è di circa 5 ha, sorge su un’area archeologica compresa fra l’Anfiteatro Romano e la Villa di Tigellio. Ospita un pozzo e diverse cisterne di epoca romana, in buono stato di conservazione. Sono presenti collezioni di specie tropicali, subtropicali e mediterranee, con quattro serre e diverse vasche dedicate alle piante acquatiche. Fra le aree più suggestive si possono citare il “Palmeto”, il “Deserto” (dedicato all’esposizione delle piante succulente di origine soprattutto africana e neotropicale), la Cava romana, il Bosco mediterraneo, le Roccaglie della Biodiversità e l’Orto dei Semplici.
La Banca del Germoplasma della Sardegna (BG-SAR) gioca un ruolo centrale nella conservazione delle specie vegetali endemiche della Sardegna e nella protezione degli ecosistemi a maggior rischio di estinzione dell’isola. Le sue principali attività di ricerca riguardano soprattutto la conservazione ex situ, gli studi sulle “specie invasive aliene” e l’archeobotanica.
Il Museo Botanico (MBK) ospita un’esposizione di antichi strumenti scientifici risalenti all’ ‘800 e ai primi anni del ‘900. Comprende una collezione di modelli realizzati secondo l’antica arte della Ceroplastica. Fra questi si trova un modello del primo impianto dell’Orto Botanico. Questo fu progettato nel 1867 dal capo giardiniere Giovanni Battista Canepa, sotto la direzione di Patrizio Gennari.