Il sito di S’Urachi è ubicato nella pianura del cosiddetto Campidano Maggiore, ad una distanza di circa dieci chilometri dal mare. Si tratta di un nuraghe complesso, ancora in grande parte interrato, ma con una articolazione abbastanza chiara: un corpo centrale, dotato di torre e cortile con tre o quattro torri laterali; l’ antemurale circostante rinforzato da almeno sette, ma probabilmente dieci, torri.
Il monumento, che allo stato attuale misura oltre 60 m in diametro e raggiunge un’altezza di 5-6 m, può essere annoverato tra i nuraghi maggiori dell’isola. Fu Giovanni Lilliu a intraprendere i primi scavi nel 1948, portando alla luce parte del nuraghe polilobato. Lo scavo permise di appurare la continuità di insediamento fra età del Bronzo ed epoca repubblicana.
Dal 2013 il sito è interessato dal S’Urachi project, progetto collaborativo fra il Comune di San Vero Milis e la Brown University in stretta collaborazione con la Soprintendenza Archeologica per le Province di Cagliari e Oristano ed il dipartimento di Preistoria e Archeologia dell’Università di Valencia. Il progetto si propone di indagare le fasi di occupazione dall’età del Ferro al periodo romano. Le recenti ricerche, infatti, non hanno solo interessato la planimetria del complesso dell’età del Bronzo, ma hanno anche permesso di identificare diverse fasi nel corso dell’età punica e romana.
Molto probabilmente proviene dal nuragheil cosiddetto “torciere bronzeo”, meglio descritto come thymiaterion o bruciaprofumi.