Il museo, inaugurato nel 2002, si trova all’interno del palazzo ottocentesco appartenuto a Giorgio Asproni, politico e intellettuale sardo.
L’esposizione, articolata in sei sale, offre una testimonianza del ricco patrimonio paleontologico e archeologico della provincia di Nuoro e della storia dell’uomo dal Paleolitico al Medioevo.
Nella sezione paleontologica sono esposti i fossili di diversi vertebrati, oggi estinti, che popolarono la Sardegna tra il Pliocene e il Pleistocene, provenienti dal Monte Tuttavista (Orosei-Galtellì) e dalla Grotta Corbeddu (Oliena).
L’esposizione prosegue con i reperti in pietra scheggiata del Paleolitico e Mesolitico. Il Neolitico è testimoniato da vasi, idoletti, punte di freccia e strumenti in ossidiana e selce provenienti da grotte e necropoli di domus de janas. Sono presenti anche reperti delle varie culture dell’Età del Rame: Filigosa, Abealzu e Monte Claro.
Alla cultura di Bonnanaro (1800 a. C. circa) appartiene la sepoltura di Sisaia, donna vissuta nell‘Età del Bronzo Antico, il cui cranio reca i segni di un intervento di trapanazione cranica alla quale sopravvisse.
Gli oggetti del periodo nuragico, dell’età del Bronzo e del Ferro, provengono da importanti siti, quali nuraghi, villaggi e soprattutto santuari, molto numerosi e importanti nella provincia. Spiccano i modellini di nuraghe in pietra, i vasi ceramici, e i numerosi reperti in bronzo, come bacili, bronzetti e navicelle, che documentano l’abilità dei metallurghi nuragici. Particolarmente importante è l’alabastron miceneo proveniente dal nuraghe Arrubiu di Orroli.
L’esposizione continua con i reperti di età fenicio-punica e romana, quali collane in pasta vitrea, amuleti, ceramiche ed epigrafi, tra le quali è significativo il diploma militare del soldato Hannibal, rinvenuto a Posada.
L’esposizione termina con materiali dell’età medievale: fibbie bizantine, monili e maioliche rinascimentali.